“Cris Pinzauti nasce il 4 marzo del 1971, cosa c’entra con la recensione? Lucio Dalla era nato il 4 marzo, probabilmente è un giorno destinato alla nascita di artisti, musicisti e cantanti in questo caso che sia pure lontani mille miglia come approccio musicale riescono a scuotere gli animi degli ascoltatori.
Cris è conosciuto in particolare per la cover band Suzy Q fondata insieme al fratelloMarzio e per noi di IdM per la sua attuale band Devil’s Mojito autrice di un primo Ep assai valido di hard ‘n’ roll.
Questo ‘Black‘ edito per la sempre più attiva Red Cat Records è il suo primo lavoro solista che riproduce la sua attività live acustica che da circa dieci anni porta in giro per i locali con meritato successo.
La confezione si presenta curatissima con tutti i testi e le info necessarie, artwork curato dal nostro Evol McDevil, produzione dello stesso Cris mentre il tutto è registrato presso i Virus Studio di Monteriggioni da Alessandro Guasconi salvo alcune registrazioni effettuate presso i Boomker Sound Studio di Firenze.
I brani presenti sono otto, di cui una cover, il tutto cantato e suonato dallo stesso Criscon chitarre e bassi acustici salvo alcuni ospiti speciali che vedremo poi. Le influenze che il nostro artista cita vanno da Tom Waits e si sente molto ad esempio in ‘The Vampire’s Lullaby‘, a Johnny Cash e perchè no agli Iron Maiden come avremo modo di constatare. Il tutto suona rock, rock vero, quello che nasce dal cuore, dalla passione per la musica che si ama. Il tutto fuoriesce dai testi che come da titolo si tingono di nero tra le contraddizioni del nostro quotidiano popolato di mostri anche nascosti dentro di noi, insomma non manca nulla per funzionare alla perfezione, a questo punto vi farete però una domanda, ma alla fine vale la pena comprare questo cd?
Come dicevo sono otto brani a comporre ‘Black‘ si inizia con la breve ma intensa ‘The Devil in the Closet‘, essenziale e diretta con un bellissimo refrain che da subito trasmette emozioni. ‘My Black Is Black‘ musicalmente è più complessa e dopo un inizio più ombroso riesce a trasmettere il suo messaggio in maniera convincente.
Arriva il momento della cover e si parla addirittura di ‘Wasted Years‘ degli Iron Maiden scritta da Adrian Smith uno dei migliori episodi della band britannica di fine anni ’80 o perlomeno una delle canzoni che a me è sempre piaciuta molto. L’approccio che ho avuto è stato di sospetto ma poi devo ammettere che Cris riesce a farla sua convincendomi in toto e la versione acustica riesce a recapitare il messaggio come el’originale con l’ovvio rispetto che l’artista fiorentino mostra.
Su ‘Down‘ c’è il primo ospite, Francesco Bottai (Articolo 31 e Irene Grandi Band) che sciorina la sua classe come lead guitar accompagnando l’ottima performance di Cris, altro brano di caratura e di piacevole ascolto. ‘The Vampire’s Lullaby‘ è diviso in due parti, la prima strumentale dal titolo ‘Let Me In‘ molto intima e dal suono stile menestrello medioevale, la seconda dal titolo ‘Hush‘ che come dicevo in precedenza ricorda Tom Waits e scusate se è poco. Se vogliamo dare i voti ad ogni brano questo è da 9 pieno perchè è veramente pregevole.
Veemente ‘Forever Yin, Forever Yang‘ dove troviamo il secondo ospite Marco Di Maggio della Di Maggio Connection che con la sua chitarra elettrica sfoggia suoni bluesy/country a volte schizzoidi dando una sterzata al ritmo di ‘Black‘. Ritmo che si fa melodia su ‘Hellbound Train‘ che sembra uscire da un qualsiasi disco anni ’70 proveniente dagli stati del sud.
Il finale è un po’ il manifesto di tutto, ‘Zombie Attack‘ scritta a quattro mani con Jacopo Meille (Tygers of Pan Tang, Mantra) che è anche lead vocal insieme a Cris, mentre il basso è opera di Marzio Pinzauti. Manifesto perchè è strenua difesa della nostra musica preferita, il rock, e citando il testo, «If Rock Is Dead, We Are Zombie Attack». Suoni piacevoli e puliti, duetto vocale eccellente, mio inno per i prossimi anni.
In conclusione pur essendo un lavoro acustico c’è più elettricità di tanti prodotti usa e getta che provengono da qualsiasi latitudine e infestano il mercato discografico. Passione, anima e tanto cuore oltre a capacità artistiche elevate, questo potete trovare in ‘Black‘.
voto: 8/10″